Un museo multimediale dentro un’App. Ecco cos’è #VerdiMuseum. Semplice no?

No. Semplice  non lo è per niente. Perché  #VerdiMuseum

è altro.  Molto altro. È la celebrazione di Giuseppe Verdi nel mondo. Ma è anche un progetto di promozione territoriale. È un museo virtuale, si. Ma è anche e soprattutto, una storia. Una storia scritta dalle persone. Da me, da te, da chiunque ami Verdi.

#verdimuseum

D’altra parte… Verdi is everywhere. Tra le note  che fluttuano  nei teatri di tutto il mondo, tra le mura antiche della sua casa natale, tra le partiture delle orchestre, nelle voci dei soprani, nei libri, nelle lettere, nei racconti, negli itinerari, nelle  mani che applaudono, negli occhi che si emozionano, tra i banchi di scuola magari. Verdi è nel cuore delle persone. Basta guardare questo canale Instagram:

Ma come si fa a mettere il cuore della gente in un museo? Semplice. Si crea un museo diffuso, un museo partecipativo. Non il Museo di Verdi, ma il Museo di chi ama Verdi. Un museo creato dal basso, che si evolve continuamente. Un fuoco attorno cui  aggregare  istituzioni, persone e storie da tutto il mondo. Una macchina da scrivere che  non smette  mai di scrivere. Una mappa che viene aggiornata continuamente da opinioni ed esperienze di persone e che, non solo ti dice cosa hai intorno, ma – soprattutto  – perché  vale  la pena andarci.

#VerdiMuseum e il crowdfunding

Un museo sostenibile, insomma. Alimentato da ciò che hanno da raccontare le persone. Da realizzare con modalità partecipative e finanziato con nuove dinamiche: il crowdfunding. Letteralmente, “finanziamento della folla”. Eh già, perché un progetto che viene creato dal basso non può che essere finanziato dal basso.

Dopo aver già lanciato il portale e l’App – è ora partita una prima piccola campagna di Crowdfunding su Eppela. Per provare a far crescere #VerdiMuseum e capire se ha un senso farlo dal reale interesse delle persone. Come vedrete non chiediamo semplicemente soldima, soprattutto, per garantire pluralismo nella promozione di contenuti ed iniziative e gratificare i finanziatori – pubblici e privati – con testimonianze e reward per la loro partecipazione.

Pensaci. Una vera rivoluzione. Forse per la prima volta in Italia – in un progetto di tale portata – non saranno le istituzioni né la politica a decidere quali iniziative finanziare. Saranno  gli utenti del progetto stesso. Utenti che saranno creatori, promotori e finanziatori al tempo stesso.  Sarò io, sarai tu. Saranno tutti quelli che amano Verdi e sostengono la sua legacy nel mondo.

Il livello di coinvolgimento all’interno del progetto sarà, ovviamente, direttamente promozionale al finanziamento messo a disposizione dai singoli: da semplice Supporter a First Project Partner. Per questi ultimi è prevista massima visibilità e presenza del proprio nome e/o brand nella Mappa dell’App, potranno interagire con il board e programmare attività per la promozione di Giuseppe Verdi sotto il cappello #VerdiMuseum.

Non beneficenza, dunque. Ma reale costruzione partecipativa.

L’obiettivo della campagna? 15 milioni di euro. Impossibile. No. Possibilissimo. Verdi può anche questo. Lo sostiene Alberto Giusti, uno tra i massimi esponenti europei in fatto di campagne di crowdfunding.

#VerdiMuseum. Il mio, il tuo museo

#VerdiMuseum ha bisogno di tutti noi. Se anche tu vuoi essere protagonista di questo progetto, se anche tu vuoi raccontare Verdi attraverso una storia che non duri il tempo di un tweet,  ma resti impigliata nella trama delle relazioni e della condivisione, allora sostieni Verdi Museum. Il mio, il tuo museo.

Se vuoi saperne di più, ti aspettiamo a Parma (presso il Palazzo del Governatore) – il 27 Giugno alle ore 15:00 – per la presentazione ufficiale di Verdi Museum. Interverranno il Sindaco di Parma Federico Pizzarotti, il Preside di SQcuola di Blog Andrea Alfieri, Alberto Monteverdi docente di web copywriting presso Gruppo LEN, e  Alberto Giusti, imprenditore e noto esperto di Crowdfunding.

Ti aspettiamo! Intanto, seguici anche qui:

Articolo firmato da: Valentina Cappio (SQcuola di Blog – Classe VI)

2 thoughts on “#VerdiMuseum: il museo che vorrei

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