Boom. Facebook ha annunciato l’avvento dell’era Timeline anche per le fan page: che piaccia o no entro la fine di marzo le aziende di ogni dimensione dovranno esser pronte ad abbandonare le vecchie pagine, anche quelle ottimizzate al meglio, e a mostrare al pubblico il proprio “diario”. Dopo poche ore dalla diffusione della notizia l’intelligenza collettiva della rete, Academy di SQcuola di Blog compresa, ha iniziato a condividere pezzi di conoscenza su questo nuovo strumento e quasi tutti i segreti sembrano già svelati. Non bisogna essere esperti net surfer per trovare guide e tutorial (ad es. http://www.learnfacebookpages.com/), i migliori esempi forniti dai cosiddetti early adopters come Coca-Cola, New York Times e Starbucks, lunghi elenchi di “cosa cambia”, “cosa ci piace/non ci piace”.
Dai tantissimi blog che hanno trattato la notizia apprendiamo che bisognerà predisporre un’immagine di copertina da 851×315 pixel che non potrà promuovere prodotti, sconti, prezzi, informazioni di contatto o call to action, che sarà possibile mettere in evidenza alcune notizie, che sarà possibile scambiare con gli utenti messaggi diretti…e ce n’è anche per i più “smanettoni” che apprezzeranno sicuramente i suggerimenti su come far rientrare dalla finestra le landing page che Facebook sembra aver messo alla porta. Niente paura quindi, basta informarsi e non si può che arrivare preparati alla nuova sfida.
Sicuri? Non voglio dire che non sia colpita dalla capacità della rete di generare informazioni in tempo reale in relazione ad un cambiamento ma non so perché adesso mi viene in mente una frase di Douglas Coupland: “o si è sempre informati o si vive”. Qualche giorno fa ho sentito Beppe Severgnini citarla parlando della sua settimana di digiuno da Internet…e credo che la mia mente abbia associato l’essere sempre informati al continuare a leggere la valanga di post che spiegano sempre più in dettaglio i segreti della timeline (in termini di grafica, programmazione, app, consumer response) e al vivere una riflessione più generale sul senso di questa innovazione. In altre parole: occhio alla deriva tecnocratica, anche se conoscete a menadito le nuove funzionalità (e qualche trucco per non gettar via tutto il lavoro fatto finora) non siete ancora “a cavallo”.
La timeline cambia il modo di fare marketing ma non solo in senso operativo, bensì in senso strategico e affinchè il cambiamento sia efficace non dovrà essere solo “di facciata” ma dovrà partire da un diverso modo in cui l’azienda guarda a se stessa prima ancora che ai clienti. Se FB stessa scrive a proposito della timeline “More ways to tell your story and express your identity”, occorre evitare una situazione descritta da Bertolt Brecht molto tempo prima che facebook nascesse: “d’improvviso si aveva la possibilità di dire tutto a tutti, ma, a pensarci bene, non si aveva nulla da dire”.
E’ davvero ora che anche le piccole aziende inizino a riconoscersi come “soggetti narranti” e a saper cogliere la propria “anima” per poi restituirla al pubblico sotto forma di emozioni e valori, sia imparando a valorizzare momenti importanti tramite “pin” e milestones”, sia usando le immagini in tutta la loro potenza…e quanto le immagini possano essere potenti ce lo dice il successo di Pinterest ma anche qualcosa che nulla ha a che fare con i social media come il trionfo del film muto “The Artist” alla notte degli Oscar.
Come porsi allora di fronte alla “discontinuità” provocata da questa piccola rivoluzione? In attesa di conoscere il vostro parere condivido i consigli di Jim Belosic su Mashable.com:
- crea o rivisita il tuo social media plan
- dedicati alla scelta dell’immagine di copertina
- ripercorri la storia dell’azienda
- fai un po’ di “pulizie di primavera”
- rilassati…andrà tutto bene!
Raffaella Gagliano