Lo ammetto, sono ufficialmente nel tunnel degli #sdbawards. Si è da poco conclusa la seconda edizione a cui ho partecipato ed anch’io, come ha scritto qualcuno, vorrei che quelli appena trascorsi si trasformassero in “giorni della marmotta” da poter rivivere tantissime volte…anche perchè sarebbe l’unico modo per poter davvero recepire tutti gli spunti di riflessione emersi!
Questa volta non ho vissuto l’evento da studentessa ma da vicepreside (“quella-severa-ma-che-poi-si-sa-che-sta-dalla-parte-degli-studenti”), e quindi il mio punto di vista, anche se l’arricchimento professionale e umano è stato lo stesso, non può che differire leggermente da quello dello scorso ottobre.
Ad ottobre mi sono gustata l’emozione di avere finalmente davanti agli occhi persone mai viste prima ma di cui mi sembrava di aver già percepito l’essenza, lo scorso weekend ho consegnato alla twittersfera la convinzione che “un collega-amico SDB è per sempre”.
Ad ottobre tante energie erano assorbite dal desiderio di presentare un progetto all’altezza delle aspettative del cliente e del Preside, lo scorso weekend avevo la mente abbastanza sgombra per essere colpita dalla ricchezza di idee ed opinioni.
Ad ottobre ho sentito l’esigenza di ringraziare infinitamente Andrea Alfieri e chi (come i docenti e consulenti LEN) insieme a lui ha messo in piedi e fatto crescere la SQcuola di Blog, un posto dove non ti riempiono la testa di nozioni destinate a scadere presto ma la testa ti insegnano ad usarla. In realtà questa esigenza la sento anche adesso ma lo scorso weekend mi sono concentrata anche sul secondo termine della proficua relazione che c’è tra lo staff di SDB, i suoi studenti e chiunque intervenga ad aggiungere valore a questa bella realtà.
All’improvviso mi sono tornati in mente, tramutandosi in qualcosa di estremamente concreto, alcuni concetti che ho ripetuto tante volte studiando ed insegnando comunicazione pubblica e marketing della formazione universitaria: la formazione può essere indubbiamente definita un servizio. Il cliente di un servizio non è un semplice consumatore ma un “prosumer” (come lo chiama Normann), è cioè in parte produttore e in parte consumatore e svolge un ruolo chiave nel definire la qualità del servizio stesso.
I prosumer di SQcuola di Blog, quelli che hanno capito che questo master è davvero diverso da tutti gli altri e contribuiscono a renderlo tale, quelli che oggi credo vadano ringraziati infinitamente, sono gli studenti che hanno affrontato i loro project work con professionalità e dedizione, i colleghi del primo anno che li hanno supportati e le aziende che hanno creduto in loro, i relatori del pomeriggio di venerdì e i manager che hanno accettato, mettendosi davvero in gioco, lo “scontro” con i blogger.
E’ anche grazie a voi se quella che il Preside definisce spesso una “folle idea” sta dando dei magnifici frutti.