Da un’idea di Alessio Garbi, nasce Liberi di Muoversi, un’applicazione disponibile per iPhone,iPad ed Android, che geolocalizza le barriere architettoniche su una mappa. Le informazioni derivano dagli utenti che, dopo la registrazione al sito www.liberidimuoversi.it possono segnalare la praticabilità di un luogo inserendo il simbolo di una sedia a rotelle (verde, gialla o rossa, a seconda del grado di accessibilità). Gli utenti hanno inoltre la possibilità di arricchire l’informazione con fotografie e commenti. 

A questo servizio, si è voluta dare una vita social, sviluppata dai blogger della Sqcuola di blog, adottati da Alessio Garbi.

Per preparare una buona comunicazione di un’applicazione neonata, è stato indispensabile partire da un piano di listening accurato che ha messo in evidenza alcune particolarità: i disabili in rete dialogano con un atteggiamento di condivisione e democraticità totale. Pochissimi influencer, moltissimi post. Una community di tante parole, attiva, allegra e piena di iniziativa.

Esattamente il contrario di quello che immaginavo, meno male che a Sqcuola ci hanno insegnato a fare il listening, prima di tutto!

Questo studio ci ha convinti a dare a Liberi di Muoversi una vita social, abbiamo deciso di dare voce ai nostri amici su facebook, twitter e blog. (Sì, dico i nostri amici, perché è impossibile non rimanere coinvolti emotivamente, leggere tutti quei commenti, racconti, disavventure, e non sentirsi per sempre legati ad un popolo così grintoso e reattivo, nonostante tutto). 

L’opinione generale della community è che le barriere esistono sia fisicamente, sia culturalmente e siamo ben lungi dal consentire ad un disabile una vita non costellata da ostacoli che, in una condizione di non abilità, divengono insormontabili.

Abbiamo fatto un passo avanti e definito una strategia di engaging.

Bisognava dare risposte a interrogativi quali “Come e dove spiegare online cosa facciamo?”, “Con quali regole d’interazione” e “a quali esigenze rispondere”. Per strutturare l’engaging abbiamo seguito un filo conduttore che ha dettato la linea da seguire

 “Abbattere le barriere culturali per abbatterne altre”! 

L’esigenza principale cui si è scelto di far fronte in questa prima fase è stata quella di far conoscere non solo una applicazione utile, ma anche un’iniziativa culturale in direzione della democratizzazione della società attraverso uno stile di vita attivo, creativo e gioioso. 

Fase Operativa:

L’8 maggio 2012 è nato il profilo Facebook di Liberi di muoversi. Lo scopo della fan page è stato quello di diffondere la conoscenza dell’app e di creare un’ampia condivisione del nostro progetto.

Nell’arco di conference call settimanali, noi blogger abbiamo definito di volta in volta il tema intorno al quale avremmo dovuto far ruotare post e commenti. Il tutto per conferire unitarietà e coerenza ai contenuti della pagina e valutare anche in base a quali argomenti si concentrasse maggiore interesse.

Abbiamo valutato che il turismo accessibile è uno degli argomenti più cari ai  nostri follower e che in genere ha scaturito il più grande numero di post e like..

Il blog di Liberi di Muoversi è nato come il principale aggregatore dei contenuti sul progetto ed  in particolare di tutte le “storie” (approccio storytelling) che ben si legavano alla sua filosofia.

Il suo obiettivo principale è stato  quello di spiegare il progetto ma soprattutto quello di creare coinvolgimento sulle finalità di LdM. Noi blogger abbiamo realizzato insieme  un piano editoriale  per pianificare la tipologia dei contenuti e settare il “tono della comunicazione”.

Dopo varie riflessioni scaturite dai nostri incontri via Skype abbiamo deciso di inserire  articoli di differente tipologia:  articoli di spiegazione sul come utilizzare il sito web e le app per segnalare nel modo più chiaro ed immediato possibile, articoli di sensibilizzazione sul problema delle barriere, articoli di “denuncia” di situazioni che rendono davvero difficile la vita a chi non è completamente “libero di muoversi”, testimonianze dirette di chi vive queste difficoltà tutti i giorni.

Oltre agli articoli scritti da noi  tre direttamente coinvolti sul progetto, la partecipazione al blog  da parte di tutta la community di SQcuola di Blog è stata davvero massiccia e grazie a loro impegno il blog si è arricchito di articoli interessanti e molto coinvolgenti.

Dal giorno della sua creazione ed in soli quattro mesi gli accessi al nostro blog sono stati circa 3.400, con un picco di circa 100 accessi al giorno in concomitanza con la realizzazione dell’evento di presentazione di LdM a Parma il 5 Giugno 2012.

L’account twitter ufficiale del progettoLiberi di Muoversi è stato pensato, al momento della sua apertura, come strumento di rilancio dei post provenienti dal blog e di diffusione di informazioni sul mondo della disabilità. Ma distinguersi nello stream of consciousness collettivo costituito dalle milioni di timeline di Twitter esistenti in Italia non è semplice…così, giorno dopo giorno, abbiamo iniziato a pensare a Twitter non solo come ad un mezzo passivo, ma anche come ad uno strumento privilegiato, veloce, diretto per entrare in contatto con i cosiddetti influencers della rete: persone, aziende, associazioni molto conosciute nel web che, quando parlano (o meglio, digitano), inevitabilmente coinvolgono migliaia di persone che li seguono (followano, nel gergo 2.0).

Ed è così che nasce il word of mouth, la viralità tanto importante per i progetti nei primi stadi iniziali di sviluppo. In questo modo quindi, LdM è riuscito ad ottenere diversi contatti molto utili (come il Progetto Prisma, i blog www.oltrelebarriere.net e www.charmingitaly.com) e qualche menzione su alcuni siti/portali che si occupano di tecnologia e di applicazioni per dispositivi mobili (http://viaggi.hdmagazine.it, www.androidphoneitalia.it, iphoneitalia.com), oltre che diversi tweet da parte di privati cittadini che hanno trovato utile lo strumento. Anche BNLperTelethon si è accorto del progetto e ci ha dedicato un tweet!

Il giorno della presentazione ufficiale del progetto, il 5 giugno 2012, è stato inoltre strepitoso poter seguire l’evento via Twitter: alcuni partecipanti hanno infatti utilizzato i loro device mobili per raccontare in diretta quello che accadeva all’interno del Centro Congressi di Parma, dando risonanza mediatica (tramite i re-tweet) e permettendo a chi non si era potuto sobbarcare un lungo viaggio di essere partecipe dell’evento…ed anche la barriera della distanza è stata abbattuta!

Tutta la storia del nostro progetto è riassunta qui

I blogger: Valentina Albanese, Paola Valeri, Francesco dell’Orco

 

 

 

 

 

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