In questo articolo si spiegherà il concetto di bellezza sostenibile e di come la considero io che sono cieco.
Iniziamo col definire separatamente la bellezza e la sostenibilità.
La bellezza.
Questo concetto esiste da sempre. Sin dall’antica grecia, però, si riconosce che possono essercene due tipi, la bellezza oggettiva (imposta da fattori esterni come il periodo storico od il contesto culturale) e quella soggettiva (dipendente dal gusto personale e, quindi, non definibile con canoni generalistici).
La bellezza, quindi, non è sempre uguale e difficilmente si può trovare qualcosa o qualcuno che, in ogni luogo e tempo, sia considerato bello da tutti!
La Sostenibilità.
Questo concetto, invece, è molto più moderno ed è la caratteristica che contraddistingue tutti quei processi o quegli stadi sviluppati in maniera da rimanere potenzialmente immutabili per sempre.
La sostenibilità, quindi, è nata nel momento in cui l’uomo si è reso conto che stava sfruttando troppo l’ambiente e, di conseguenza, avrebbe dovuto trovare il modo di avere tutto ciò che aveva prima ma in maniera diversa.
Premesso ciò, cosa si intende per bellezza sostenibile?
La bellezza sostenibile è l’unione dei due concetti appena descritti.
In pratica, come vedremo con alcuni esempi più avanti, questo nuovo concetto raggruppa ed amplia i due precedenti. Questo succede perchè fa’ confluire al suo interno tutta una serie di ambiti, piuttosto recenti, in cui si ritrova la sostenibilità e li definisce belli.
Ora, con gli esempi scritti più avanti, cercherò di spiegarvi meglio il concetto.
L’accezzione più conosciuta è la bellezza di una persona raggiunta usando prodotti naturali, vivendo in maniera più sana e vivendo la propria bellezza slegata dai canoni imposti dai Media.
Questo concetto è spiegato molto bene nel libro Per una bellezza sostenibile di Silvia Brena e Bruno Mandalari, introdotto molto bene dall’autrice stessa su Lifegate.
Il concetto di bellezza sostenibile però comprende tantissimi altri ambiti, un altro esempio è dato sempre dalla Lifegate, in collaborazione con Davines, che ha organizzato la 3° giornata della bellezza sostenibile per promuovere da una parte i prodotti naturali della Davines, dall’altra per utilizzare le offerte ricevute per la tutela e la crescita di una foresta nella Riserva Sakalalina nel Madagascar meridionale.
Un altro esempio di bellezza sostenibile è un edificio costruito con materiali ad impatto quasi nullo e con processi di recupero dell’energia da fonti rinnovabili. A questa pagina potrete trovare qualche esempio.
L’ultimo esempio di bellezza sostenibile che voglio farvi è quello che si ritrova, secondo me, leggendo questa notizia in cui è scritto che si è sviluppata una scuola di vita per disabili in cui dare la possibilità a quest’ultimi di raggiungere una certa autonomia domestica e, nel contempo, un lavoro!
Forse vi chiederete dov’è la sostenibilità in questo progetto, io la vedo nel far diventare indipendenti, o quasi, delle persone che, altrimenti, sarebbero a carico della comunità!
Finora ho parlato di bellezza sostenibile in generale. Ma cos’è per me?
La bellezza sostenibile per me.
Se consideriamo il concetto a livello personale la vera bellezza sostenibile è quella che si raggiunge accettandosi così come siè senza preoccuparsi troppo di come, invece, ci vedono gli altri!
Se, invece, parliamo del concetto di sostenibilità ambientale, allora è in tutte le cose naturali e genuine che percepisco intorno a me.
Ammetto che il mio punto di vista potrebbe non essere compreso da chi usa prevalentemente il senso della vista (e lo posso ben dire visto che per circa 26 anni l’ho fatto anch’io), ma chi, per un motivo o per un altro, riesce a non limitarsi a quello sono sicuro che sarà d’accordo con me!
Considero, in questo senso, bella un’area verde nel centro di una città dove è possibile sentire (sia con l’udito che con l’olfatto) la presenza di una natura quasi incontaminata. Oppure andare in un ristorante biologico a mangiare piatti tipici popolari facendo attenzione agli odori e ai sapori emanati dal cibo genuino.
In conclusione la bellezza sostenibile, secondo me, racchiude tutto ciò che l’uomo fa’ per salvaguardare l’ambiente circostante ed anche tutto ciò che fa’ per aiutare gli altri senza andare a discapito degli altriesseri, siano essi umani, animali o vegetali ma solo se lo fa’ perchè convinto di fare la cosa giusta e non perchè è di moda!
Inoltre vogliamo parlare di quanto è bello il mio cane e di quanto mi sostiene ogni volta che decido di esplorare un nuovo percorso? 😉
Ciao Filippo, hai proprio ragione! La bellezza sostenibile è sentire attorno a sé e dentro di sé armonia!
Grazie a mia madre mi sono accorto di un errore nei link 🙁 ecco il link alla notizia sui disabili di cui parlo nell’articolo: http://liberidimuoversiblog.wordpress.com/2013/07/04/albergo-etico-un-albergo-una-scuola-una-casa-e-un-futuro/
Grazie Luisa 🙂
Un bellissimo articolo Filippo, complimenti!
Però visto che mi hai chiesto di farti le pulci come agli altri, eseguo 😉
Attento agli errori di ortografia. Probabilmente sono dovuti al programma di scrittura che deve interfacciarsi con wordpress, ma devi dedicare una cura particolare a questo aspetto.
Ultimo appunto: le ripetizioni. Hai usato il termine “altro” molte volte togliendo dinamicità al testo.
Bene usati invece i grassetti, i paragrafi e i link. Bravo!
Ciao Filippo,
mi associo ai complimenti, davvero un ottimo articolo!! Fa riflettere e mette tutto in una prospettiva diversa…
Seguo però l’esempio di Sara e mi permetto di dare anche io qualche spunto:
– gli errori di ortografia effettivamente balzano all’occhio; purtroppo, soprattutto quando un pezzo è ben scritto come in questo caso, l’errore – seppur dovuto al programma di scrittura – stride ancora di più
– nell’introduzione, avrei approfondito un po’ di più il fatto che il post voleva descrivere il concetto di bellezza sostenibile dal punto di vista di un non vedente per catturare meglio il lettore e non lasciarlo andare. Anzi, forse avrei invertito i paragrafi, sempre per lo stesso motivo. C’è infatti molta più dinamicità e coinvolgimento nella seconda parte dell’articolo. Mentre la parte più “didattica” se vuoi, dove spieghi i due concetti, è meno coinvolgente e rischia di far calare l’attenzione.
– per distinguere i paragrafi avrei usato un H2.
Grazie Sara per le critiche!
Suggerimenti, consigli, correzioni. Critiche mai. Ci tengo, perché trovo sempre più talento in questo gruppo e vorrei davvero mettere il mio piccolo mattoncino per farvi crescere e mai toglierne uno alla vostra sicurezza nelle vostre capacità.
Nice…
Tranquilla Sara, di mattoncini ne tolgo già abbastanza da solo! 😛 a parte gli scherzi, siamo o non siamo a SQcuola? Quindi ogni commento che non sia solo “Complimenti” ben venga visto che devo imparare e senza commenti “negativi” (e passami questa parola un po’ forte) come potrei sapere perchè non ho successo? 🙂
Grazie Simonetta per l’apprezzamento!
Sai cosa penso, Filippo? Che sei l’unico, tra noi compagni di SQcuola, ad essere riuscito a descrivere meglio il concetto di “bellezza sostenibile”. Una foto mostra i colori, l’atmosfera di una data situazione, ma non i profumi, i sapori, i suoni e in effetti invece, la sostenibilità non sta tanto nei colori quanto nell’aria.
In merito al tuo cane, trovo sia superbellissimoassai e sicuramente anche tanto intelligente. Ma io amo i cani quindi sono di parte 🙂