Quanti di voi sanno che i casari, i produttori del Parmigiano Reggiano, lavorano tutti i giorni?

Si, proprio tutti i giorni perchรฉ, sapete, il ciclo della natura non si ferma mai e non cโ€™รจ tempo di ammalarsi o di prendere le ferie.

E quanti sanno che lo strumento che si utilizza per annusare un prosciutto crudo di Parma e valutarne la lavorazione รจ la fibula? Un osso della tibia del cavallo che รจ cosรฌ poroso da disperdere in pochi secondi gli odori.

Queste e molte altre tipicitร  del nostro territorio, la provincia di Parma, sono state oggetto del blog-tour che abbiamo fatto vivere agli studenti di classe 8 di SQcuola di Blog, provenienti da tutta Italia, a conclusione di questa edizione di #SDBAwards.

Fondamentale, per la riuscita dellโ€™iniziativa รจ stato il patrocinio del Comune di Parma e la collaborazione del Club di Prodotto โ€œParma nel Cuore del Gustoโ€ che tutela la qualitร  dei prodotti e garantisce autenticitร  e unicitร  allโ€™esperienza turistica a Parma.

Nonostante le ore piccole della serata precedente, alle 8 in punto la classe si รจ ritrovata al completo sul pullman, pronta per scoprire, in una meravigliosa giornata di sole (per fortuna la nebbia tipica della pianura padana ci ha dato tregua :)), i luoghi in cui prendono forma i prodotti che Parma esporta in tutto il mondo.

Prima tappa: Basilicagoiano, in visita al Caseificio Santo Stefano dove si produce il Parmigiano Reggiano. Dopo averci fatto indossare camice, guanti e cuffietta per non contaminare gli spazi, la nostra guida, Elena Zanlari, ci ha condotti nella prima stanza, quella nella quale il latte della mungitura serale viene unito a quello della mungitura del mattino e arricchito con caglio naturale, per poi essere โ€œspinatoโ€ e cotto.

 

Aggirandoci tra le caldaie di rame e cercando di non scivolare, Elena ci ha rivelato alcuni dettagli molto interessanti come ad esempio la quantitร  di latte che occorre per dare โ€œvitaโ€ ad una singola forma di formaggio: 600 litri di latte!

Nella seconda stanza abbiamo scoperto in che modo il Parmigiano prende forma: terminata la fase di cottura, la massa caseosa viene avvolta prima in fascere โ€œmarchiantiโ€, poi in fasce dโ€™acciaio che conferiscono ad ogni forma la caratteristica forma bombata.

Poi avviene la salatura, durante la quale le forme vengono immerse per 20 giorni in una soluzione satura di sale da cucina e acqua. Al termine di questa fase, le forme sono pronte per venire riposte nellโ€™enorme magazzino deputato alla stagionatura, in cui resteranno per almeno un anno. Eโ€™ in questa stanza che abbiamo cominciato ad avvertire il tipico profumo del Parmigiano che abbiamo potuto assaporare a 3 livelli di stagionatura diversi:ย 12, 24 e 36 mesi… con relativo tagliagrana per permetterci di usufruirne!

Ringraziata la gentilissima Elena per lโ€™esauriente tour esplorativo, siamo ritornati sul pullman per la seconda tappa, questa volta di carattere enologico: lโ€™azienda vitivinicola Lamoretti, una delle piรน rinomate cantine in cui viene prodotto il vino dei Colli di Parma.

Giunti a destinazione, siamo rimasti letteralmente affascinati dal panorama: il vitigno e la casa della famiglia Lamoretti si affacciano sul Castello di Torrechiara che, oltre ad essere uno dei piรน belli e meglio conservati tra tutti i Castelli del Ducato, รจ anche stato scenario del film LadyHawke, film cult degli anni Ottanta con Rutger Hauer e Michelle Pfeiffer.

Unโ€™altra cosa che ci ha piacevolmente sorpreso รจ la grande ospitalitร  della nostra guida: Giovanni Lamoretti, proprietario dellโ€™azienda, รจ un uomo dal sorriso rassicurante e dalla gestualitร  semplice che, quasi confondendosi tra noi, con voce calma e pacata ha cominciato a raccontarci il lavoro che porta avanti ogni giorno.

E cosรฌ Giovanni ci ha spiegato che la produzione del vino รจ unโ€™attivitร  che va di pari passo con il rispetto del territorio, che non ha senso produrre biologico se ciรฒ significa bilanciare gli scompensi del microclima con un uso massiccio di rame, e che รจ sempre meglio puntare sulle varietร  di uva locali (anche se sono poco โ€œblasonateโ€) imparando a valorizzarle al meglio.

Sono i dettami della cosiddetta Lotta Integrata: โ€œassecondareโ€ il piรน possibile la natura nel suo corso, utilizzando tutte le moderne tecnologie non invasive al fine di ottenere vini fini e gradevoli e quindi piacevoli da degustare.

Dopo unโ€™accurata visita alla cantina e alle strumentazioni adibite allโ€™imbottigliamento e al confezionamento, Giovanni ci ha piacevolmente sorpreso con una degustazione di Malvasia di Candia Aromatica, un vino a volte approcciato con sufficienza, ma che in realtร  stupisce per la sua freschezza e bontร !

Salutato a malincuore il padrone di casa (non prima di esserci impossessati di svariate bottiglie da… conservare per ricordo), lโ€™allegra comitiva di blogger si รจ diretta verso lโ€™ultima tappa: il Salumificio โ€œLa Perlaโ€, luogo in cui viene prodotto il Prosciutto Crudo di Parma.

Ad accoglierci questa volta รจ stato Carlo Lanfranchi, proprietario del salumificio assieme al fratello Fabrizio, che si รจ dimostrato una guida dallโ€™eloquenza straordinaria che ha rapito in pochi minuti lโ€™attenzione di tutti i presenti.

Circondati da una quantitร  inimmaginabile di prosciutti appesi, ci siamo lasciati condurre nei corridoi da Carlo, che ci ha illustrato alcuni dei segreti della lavorazione che permettono di trasformare la coscia di un maiale in una prelibatezza inimitabile.

Innanzitutto abbiamo scoperto che per ottenere un buon salume รจ necessario che il maiale abbia raggiunto i 9 mesi di etร  e superato i 150 chili di peso; poi โ€“ ci ha spiegato Carlo โ€“ รจ importante il momento della salatura: fare un prosciutto con tanto sale รจ molto facile, farlo utilizzandone poco รจ estremamente difficile; infine di vitale importanza รจ la fase di โ€œsondaggioโ€, durante la quale lโ€™esaminatore penetra in vari punti la massa muscolare della coscia per valutare il buon andamento della stagionatura.

Anche in questo caso al momento formativo รจ stato abbinato un momento gastronomico: ad attenderci una lunga tavola imbandita, con taglieri di salumi e bottiglie di malvasia e lambrusco… Come se non avessimo giร  bevuto abbastanza nella tappa precedente ๐Ÿ™‚

Ed รจ cosรฌ che, dopo aver scoperto assieme ai nostri ospiti molte cose della nostra terra che anche noi ignoravamo, รจ stata la volta dei saluti, come sempre amari. Insieme ai nostri ragazzi, a cui siamo grati per aver intrapreso lunghi (per alcuni lunghissimi) viaggi per raggiungerci a Parma, ringraziamo il Consorzio del Parmigiano Reggiano e il Consorzio del Prosciutto di Parma, oltre al Club di Prodotto il cui supporto รจ stato fondamentale per lโ€™organizzazione dellโ€™itinerario.

Non resta che salutarci al prossimo blog-tour!

 

2 thoughts on “Blogtour alla scoperta dei re della provincia di Parma – #SDBAwards 8

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