Blogger are new journalist” è una frase, un claim che nel mondo dei social media gira da un po’: i blogger, soprattutto quelli “tematici” (food, travel, fashion, sport) sono spesso invitati a partecipare eventi in esclusiva in cui sono viziati e coccolati dagli addetti stampa di aziende, o enti pubblici.

Perché?

Credo che la risposta sia da trovare in una ricerca effettuta da Nielsen che dimostra che:

il 92% delle persone si fida di suggerimenti di persone che si conosce
il 70% di pareri di altri consumatori letti on-line
il 58% di contenuti editoriali
e via a scendere.

Senz’altro gli articoli dei blogger rientrano nella categoria “pareri di altri consumatori letti on-line“, e forse anche in quella “suggerimenti di persone che si conosce“: l’interazione costante (anche semplicemente on-line) con il blogger porta ad instaurare una buona confidenza.

Solo il 58% si fida dei contenuti editoriali. Perché?

Perché non sempre sono visti come occhio completamente neutrale. Soprattutto in Italia dove sono rari i casi di realtà editoriali totalmente avulse da altri contesti (economici, politici, sindacali etc etc): e ciò si riflette anche sugli autori che scrivono per quelle testate.
Inoltre il prodotto recensito, il luogo visitato, il servizio di cui si parla, può essere quello di un importante inserzionista: evidentemente le persone (a volte a ragione, altrettante volte a torto) ritiengono che il “journalist” non sia libero di dire la “verità, tutta la verità, nient’altro che la verità“.

House of Freedom

Esagero? Se l’organizzazione non governativa House of Freedom certifica che la stampa in Italia è “parzialmente libera“, direi proprio di no.

Il blogger

Ecco che il blogger colma quel vuoto di credibilità che le testate giornalistiche e i journalist hanno lasciato.

Il blogger è editore di se stesso: non deve tenere conto di niente e di nessuno;

Il blogger raramente ha pubblicità: non ha inserzionisti da far arrabbiare e anche quando aderisce al programma Adsense di Google, NON ha controllo sulle inserzioni pubblicate nel suo spazio e quindi è libero da condizionamenti.

La credibiità, l’indipendenza, la neutralità sono estremamente importanti per le persone e anche i blogger devono mantenerla per essere seguiti e apprezzati. E infatti, quando una famosa video-blogger, Clio Make Up, ha annunciato una linea di cosmetici per Pupa ha perso tantissimo seguito che si era faticosamente (e meritatamente, non neghiamolo) guadagnata da “battitrice libera“.

Voi cosa ne pensate? Vi fidate più dei blogger o dei giornalisti?

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